Tocco, ovvero il sugo di carne dei genovesi

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il sugo di carne genovese: tocco

 

Dopo aver pubblicato la ricetta dei ravioli alle genovese non poteva mancare quella del tocco (u tuccu, in genovese), il sugo di carne tradizionale che da sempre li accompagna.

Non confondetelo con il ragù, però, il tocco è un’altra cosa. Il sugo infatti, succulento e vellutato, si ottiene dalla cottura lentissima di un unico grosso pezzo di carne di manzo (tocco appunto), cappello del prete o sotto-paletta preferibilmente.

Sobbollendo per ore in brodo e salsa di pomodoro (poca), la carne rilascia lentamente tutti i suoi succhi che si mescolano e si confondono con il sapore degli altri ingredienti: le verdure del soffritto, l’olio extravergine d’oliva, i funghi secchi, le erbe aromatiche (alloro, rosmarino e salvia) e il vino bianco.

Dopo 3 o 4 ore di cottura il risultato è un sugo piuttosto liquido, vellutato leggermente lucido per il grasso rilasciato dalla carne. Forse ci sarà anche qualche pezzettino di carne qua e là, ma solo perché si è sfilacciata ed è scappata via in cottura. Nel tocco infatti il pezzo di carne, una volta cotto, viene tolto e messo da parte per essere servito come secondo, magari con un purè di contorno, oppure per far polpette o ripieni di verdura.

Il tocco è la creatura che fa compagnia in cucina la domenica mattina, da curare e sorvegliare mentre sobbolle sotto il coperchio e intanto, magari, si preparano i ravioli.

Un grande amante dei ravioli genovesi conditi con il tocco fu proprio lui, Nicolò Paganini, il nostro diavolo del violino. Pare che nonostante il suo atteggiamento e la sua popolarità da rockstar d’altri tempi, il musicista avesse infatti anche una spiccata inclinazione per i fornelli. Tanto che dei ravioli genovesi e del loro sugo di carne lasciò scritta la sua ricetta (quella che vedete qui sopra) oggi conservata nella biblioteca del Congresso, a Washington, negli Stati Uniti (era il 1839).

La ricetta così recita:

“… Nel tegame si mette del butirro, indi un poco di cipolla ben tritolata che soffrigga un poco. Si mette il manzo, e fare che prenda un po’ di colore. E per ottenere un suco consistente si prende poche prese di farina, ed adagio si semina in detto suco affinché prenda il colore. Poi si prende della conserva di pomodoro, si disfa nell’acqua, e di quest’acqua se ne versa entro alla farina che sta nel tegame e si mescola per scioglierla maggiormente, e per ultimo si pongono entro dei fonghi secchi ben tritolati e pestati; ed ecco fatto il suco.”

La mia invece è questa:

il sugo di carne genovese: tocco


 

 


il sugo di carne genovese: tocco

 

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Parlano di Nicolò Paganini non posso non menzionare il Paganini Genova Festival, la grande festa che Genova dedica al suo musicista più conosciuto al mondo. Dal 2 al 28 ottobre: 18 giorni – 44 eventi – 22 sedi – 23 concerti – 47 artisti – 3 concerti orchestrali – 3 Vincitori del Premio Paganini – 7 musicologi – 10 relatori – 37 esecuzioni paganiniane – 1700 minuti di musica live!  Da non perdere!!

 

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