Focaccia genovese : ieri, oggi, la ricetta e dove mangiarla

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focaccia genovese

La focaccia a Genova è ubiqua. Accompagna la vita di noi genovesi dall’alba al tramonto. La mangiamo “pucciata” nel caffè latte (o nel cappuccino al bar) per colazione, la diamo ai nostri bimbi come merenda a scuola, a pranzo va a braccetto con il pane, la si offre alle feste e all’ora dell’aperitivo fa da sponda a un  bicchiere di vinello  bianco.

Nel medioevo era il pane conviviale per eccellenza. Si mangiava in chiesa durante i matrimoni e poi anche durante i funerali (cosa che alla lunga infastidì il clero che finì per proibirne  il consumo durante tutte le liturgie).

A Genova la focaccia va via come il pane, letteralmente. Non v’è chi non compri insieme al pane quotidiano almeno una fetta di focaccia. I panifici la sfornano sin dalle primissime ore del mattino e continuano a ruota fino a metà pomeriggio. Perché la focaccia genovese dà il meglio di sé appena sfornata – effimera, come tutte le cose belle, non resta fragrante più una giornata – e i genovesi che lo sanno sono disposti ad aspettare silenziosi in piedi ai margini del negozio anche 10 minuti pur di mettere le mani su un paio di “sleppe” di focaccia sfrigolanti d’olio. Che poi a casa ne arriva meno metà perché il resto viene divorato – più o meno consapevolmente – lungo la strada, complice il fatto che il sacchetto, se la focaccia è calda, deve restare aperto altrimenti quella si rammollisce e potete immaginare il profumo che da lì sale dritto alle narici.

focaccia genovese ricetta

 

Visto che ogni panetteria, pizza al taglio, bar o sciamadda (tipica gastronomia genovese, ndr) a Genova vende focaccia genovese, come trovare quella migliore? A parte il fatto che comprandola calda al mattino in panetteria si è già sulla buona strada, la focaccia perfetta si riconosce perché è sottile (massimo 2 cm di spessore), è tempestata di buchi detti “œggi”, occhi, dal centro bianco e cremoso (la cremina si forma per via di farina, acqua, sale e olio che si versano sulla superficie prima dell’infornata), è dorata e lucente d’olio (la focaccia deve coa d’eujo, colare d’olio), croccante fuori e morbida dentro, salata in superficie e mai acida (il che succede se è impastata con olio d’oliva scadente).

Poi ci sono le variazioni sul tema, come la focaccia con le cipolle (attenzione che crea dipendenza e tiene lontane le persone), quella con la salvia o con il rosmarino e quella con le olive. Poi ogni panificio si sbizzarrisce e sulla base di focaccia ci mette quello che vuole, come ad esempio pomodorini pachino e verdure varie.

Non è invece della stessa famiglia la focaccia di Recco, una torta salata tipica di Recco composta da due sottilissimi strati di pasta non lievitata dentro cui è racchiuso un formaggio fresco locale.

 

focaccia genovese: ricetta e storia

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La ricetta della focaccia genovese

Se avete la giusta ricetta, la focaccia genovese viene anche a casa. E’ importante seguire passo passo il procedimento, rispettare le varie fasi di lievitazione e stesura della pasta, utilizzare la teglia idonea e dosare accuratamente l’impasto per le dimensioni della teglia. Nella ricetta che trovate di seguito, e che mi è stata insegnata dal maestro Ezio Rocchi, gli ingredienti sono calcolati per ottenere un impasto da stendere in una teglia rettangolare di alluminio dai bordi bassi 30×40 cm.

Prima però alcuni consigli pratici:

  •  l’olio. E’ preferibile non utilizzare olio extravergine d’oliva (lo so suona strano) che ha un sapore troppo marcato che rischia di alterare il gusto. E’ meglio usare un buon olio d’oliva italiano e poi spennellare la focaccia solo a cottura ultimata con olio extravergine.
  • gli “œggi”.Vanno fatti utilizzando bene i polpastrelli delle tre dita centrali della mano. La pressione deve essere marcata (senza rompere l’impasto però) e il più possibile parallela alla superfice. Devono essere tanti e molto ravvicinati.
  • la lievitazione: coprite sempre l’impasto con pellicola trasparente durante la lievitazione: è importante che la superficie non si secchi per poter essere successivamente lavorata.
  • la salamoia: è il segreto della focaccia genovese è l’emulsione di olio, acqua e sale che si stende abbondante sulla superficie prima dell’ultima lievitazione. Non vi preoccupate se sembra molta, evaporerà in cottura e permetterà che si mantengano i buchi in cottura.

 

focaccia genovese lievitazionefocaccia genovese lievitazione e stesura

 

focaccia genovese ricetta

 


 

 


 

focaccia genovese

 

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Dove mangiare la migliore focaccia a Genova?

Ecco alcuni panifici in centro a Genova  la cui focaccia genovese –   secondo me – vale la pena provare. Poi è ai vostri gusti che spetta l’ultima parola!

Zona centro storico:

Zona Mercato Orientale:

Verso la stazione Principe

 

Buona focaccia a tutti!

 

 



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a home cook, food researcher and experience curator bred and born in Liguria.
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